mercoledì 8 settembre 2010

Il NOSTRO INTERVENTO: CHILD IN NEED. BARACCOPOLI DI NAIROBI


Un progetto di riabilitazione comunitaria, sviluppato in collaborazione con il Governo del Kenya  e la comunità di Dagoretti, baraccopoli situata alla periferia di Nairobi.
Il progetto promuove e sviluppa un modello sostenibile che garantisce accoglienza, riabilitazione psico-fisica e reinserimento dei bambini e adolescenti a rischio (i‘bambini di strada)del distretto di Dagoretti (LINK AMREF - CHILD IN NEED PROJECT)


Child in Need








Il villaggio sorge su un terreno di circa un ettaro; l’edificio è concepito come una struttura modulare che nel futuro potrà essere ampliata con altre costruzioni; il villaggio ha un’ampiezza di 1.745 m.







Tutta la struttura rispetta le normative sull’impatto ambientale; il villaggio è dotato di sistemi di raccolta dell’acqua piovana; nei terreni adiacenti sono stati piantati alberi da frutto; AMREF ha realizzato una struttura libera da barriere per poter ospitare, in tutta sicurezza, le persone disabili.








Quindi: useremo il viaggio per contribuire al progetto Children in Need. Raccoglieremo fondi per acquistare quello che serve al progetto, secondo le indicazioni dei responsabili di AMREF.




Non vogliamo dare semplicemente dei soldi; contribuiremo ad acquistare per il Children Village quello che serve: cisterne per l’acqua potabile, zanzariere, medicine, utensili, pannelli solari, pasti caldi, corsi di formazione e materiali scolastici. Affideremo il nostro raccolto ad AMREF che interverrà fisicamente con quanto da noi prodotto secondo le diverse necessità. 

Da soli potremmo fare poco, ovviamente. E qui viene la terza idea: coinvolgere un sacco di gente. Cominciando dagli amici e dalle persone che abbiamo conosciuto in tanti anni di lavoro, per costruire insieme la rete più vasta possibile.
Partendo dall’emozione positiva che il nostro viaggio suscita in chi ci conosce; scommettendo sull’interesse e sulla voglia di partecipare che un progetto come Children in Need suscita; e facendo leva sulle risorse che le persone mettono a disposizione per i progetti in cui credono.

L’ultima idea è quella di creare le condizioni per cui le persone – il maggior numero possibile di persone – possano partecipare al progetto, non limitarsi a raccogliere fondi.
Per sfruttare positivamente l’enorme voglia – che tutti percepiamo – delle persone di contribuire a ‘cose’ dotate di senso, che rappresentino un valore per gli altri e un modo di manifestare i propri valori.

Noi metteremo a disposizione il nostro lavoro durante il viaggio: un blog dove seguire il nostro percorso e trovare foto, filmati, commenti, informazioni e impressioni.
Un gruppo di amici che restano qui organizzerà appuntamenti e serate per riunire le persone interessate. Da questi incontri – questa è la scommessa – potrà nascere la moltiplicazione che vogliamo: un social network reale, a espansione concentrica, speriamo esponenziale.


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